Chi ci segue ormai da tempo avrà familiarità con i nomi commerciali che Samsung utilizza già da Galaxy S8 per i suoi display. La prima versione di display Infinity infatti, è stato quello proprio di quel modello che presentava un rapporto d’aspetto più allungato rispetto ai canonici 16:9 e riducendo i bordi superiori e inferiori (grazie anche alla rimozione del tasto home fisico frontale) crea la sensazione di infinito che Samsung ha utilizzato proprio per definire la tipologia di display.

Nel 2018, tuttavia, l’aria in casa Samsung è cambiata con lo sviluppo del display Infinity che abbiamo continuato a vedere anche su smartphone come S9 e i più recenti Note grazie a nuove tipologie di display che prendono il nome di Infinity-O – quando presentano nel display un vero e proprio foro che ospita la fotocamera anteriore – e Infinity-V che invece designa i display con notch a goccia. L’utilizzo di questi nome è legato alla forma stessa dei caratteri “O” e “V”. La O, infatti, ricorda proprio la forma del foro nel display, mentre la V il tipo di ritaglio a goccia che subisce il display nella parte superiore centrale per ospitare la fotocamera frontale.

Se i Galaxy S10e e Galaxy S10 ospiteranno quindi un display Infinity-O sarebbe più corretto dire che il Galaxy S10+ ospiterà invece un display Infinity-∞ data la presenza di un doppio foro che va di fatto a creare nel display un ritaglio a forma di pillola.

Fino ad ora le indiscrezioni in merito alla funzione del secondo sensore anteriore per Galaxy S10+ erano particolarmente fumose ma oggi grazie ad una soffiata raccolta da GSMArena siamo in grado di definire a cosa servirà la seconda fotocamera. Questa infatti è un sensore di profondità che affiancherà il sensore anteriore principale da 10MP dotato di stabilizzazione ottica dell’immagine, autofocus dual pixel e capacità di registrare video a 4K.

Oltre a ciò questo insider – che pare abbia avuto la possibilità di provare brevemente lo smartphone – ha dichiarato che il display Super AMOLED utilizzato da Samsung è di qualità superiore rispetto ai già ottimi pannelli usati in passato grazie anche al supporto alla gestione colori a 10-bit utilizzata ad esempio da Youtube e Netflix per migliorare i loro contenuti.
L’insider ha inoltre aggiunto che il sensore per impronte ultrasonico integrato nel display è sensibilmente più veloce rispetto a quelli convenzionali finora montati su altri smartphone (come su OnePlus 6T) seppur la sua superficie di funzionamento non equivale a tutto il terzo inferiore dello schermo ma esclusivamente ad un’area standard nel quarto inferiore al centro.
Manca ormai davvero poco al lancio di questi modelli e non vediamo l’ora di scoprirne tutti i dettagli.